Non saltare la colazione, evitare di mangiare a tarda sera e di sbocconcellare poco prima di andare a letto sono sane abitudini che fanno bene al cuore: il rischio di malattia cardiaca, ictus e condizioni patologiche a carico dei vasi sanguigni si ridurrebbe. In questo modo, inoltre, sarebbe più facile controllare il proprio peso corporeo. Per la salute cardiovascolare, quindi, non conta solo cosa si mangia ma anche quanto, e quando ci si mette a tavola. Di questo si è occupata l’American Heart Association che ha pubblicato su Circulation un nuovo parere scientifico.

Sul digiuno intermittente e sul mangiare poco e spesso nell’arco della giornata dalla ricerca scientifica sono arrivati risultati contrastanti. Se da un lato si è visto come il non mangiare saltuariamente potrebbe aiutare a perdere peso nel breve periodo, non sono stati valutati né gli effetti sul lungo periodo né la sicurezza, la tollerabilità di tale pratica. «Il digiuno intermittente potrebbe essere considerata un’opzione per abbassare l’apporto di calorie e ridurre il peso. Nel lungo periodo, solo associando il digiuno alla perdita di peso, si potrebbero però ottenere benefici nella riduzione dei trigliceridi e della pressione arteriosa. Il digiuno, infine, non avrebbe alcun effetto significativo sul livello di colesterolo», aggiunge la dottoressa Maddalena Lettino, responsabile dell’Unità operativa di Cardiologia dello Scompenso di Humanitas.

Rispettare gli orari dei pasti ed evitare di mangiare a tarda sera

Anche sulla frequenza dei pasti i dati non sono conclusivi: alcuni studi hanno associato la riduzione dei fattori di rischio cardiovascolare all’abitudine di mangiare spesso durante il giorno, ad esempio più di quattro volte. Ma altri studi sono giunti a conclusioni opposte.

Mangiare tardi la sera o fare spuntini dopo cena ha invece certamente un effetto nocivo su peso e salute del cuore, probabilmente per le interferenze tra il metabolismo e l’orologio biologico regolato dai ritmi circadiani. Studi su modelli sperimentali hanno concluso che mangiare in orari in cui solitamente si dorme porta ad aumento del peso, infiammazione e insulino-resistenza.

I benefici della colazione sono stati documentati da diversi studi: una buona colazione aiuta a ridurre l’apporto calorico nel corso della giornata e abbassa il rischio di ipercolesterolemia e ipertensione, così come chi la salta rischia di più di sviluppare diabete e obesità. Ad ogni modo ulteriori ricerche sono necessarie.

«Chi mangia in maniera disordinata spesso concentra l’introito di calorie e nutrienti nella seconda parte della giornata, magari dopo aver saltato la colazione, e spingendosi a mangiare anche fino a tarda sera. In queste occasioni, poi, capita di consumare pasti ricchi di grassi o zuccheri, difficilmente sono pasti sani», aggiunge la specialista.

Come pianificare in modo ottimale i pasti nella giornata?

«Come suggeriscono gli esperti dell’American Heart Association, è importante distribuire i pasti dalla mattina alla sera in una porzione di tempo ben definita, riservando la notte a un significativo digiuno. La quota maggiore di calorie dev’essere destinata alla prima parte della giornata per non far sì che l’alimentazione abbia un impatto negativo sui fattori di rischio cardiovascolare come il diabete. Ancora, si può suggerire di associare uno snack a un pasto in cui si potrebbe eccedere con le calorie, in modo tale da sedersi a tavola non del tutto a stomaco vuoto», conclude la dottoressa Lettino.

 

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